Forse non interrogarsi troppo sulle verità della vita sarebbe più saggio. O almeno ci permetterebbe di viverla, senza consumarla facendoci domande su domande su essa perché...perché potremmo ritrovarci ancora pieni di domande, un giorno, e senza più tempo per continuare a cercare risposte.
D'altronde però, l'uomo - (s)fortunatamente - è nato con l'incapacità di occuparsi dei càzzi propri ma con l'abilità di farsi un inimmaginabile numero di pippe mentali. La prima caratteristica implica il chiedersi continuamente di tutto su tutto, la seconda di costruire castelli su quello che (non) hanno ricavato dai loro quesiti. A questo punto dovrei dire qual è il punto (appunto) ma mi viene solo da far notare lo squallore del mio gioco di parole. Resta il fatto che chiedersi, cercare di capire, di capirsi e di capirli (gli altri) è nella natura dell'uomo. E l'uomo non è saggio. Quindi continuerà a formulare domande su domande. Perché l'uomo non è saggio, ma prova a diventarlo.
Certezze? Prima di dire se ci sono, dovrei prima capire il significato della parola in se. Cosa vuol dire "certezza"? [s. f. 1 Condizione di ciò che è certo, sicuro; SIN. Verità. 2 Persuasione ferma e sicura; SIN. Sicurezza.] Persuasione ferma e sicura? [s. f. 1 Opera di convincimento nei confronti di qlcu. perché creda, dica o faccia qlco.: con lui ci vuole la –p. 2 Opinione, convinzione.]
Una certezza è il risultato positivo di un'opera di convincimento nei confronti di qualcuno perché creda qualcosa. Non mi sembra una cosa mica tanto certa questa.
[A v. tr. (pass. rem. io credei o credetti , tu credesti ) 1 Ritenere vero quanto affermato da altri: posso crederlo | Dare a –c, (fig.) illudere. 2 Stimare, giudicare, reputare: ti credo onesto. 3 Ritenere probabile o opportuno: credo che sia ora di decidere. B v. intr. ( aus. avere ) 1 Avere certezza che qlcu. o qlco. esiste veramente: credere in Dio; credere nella giustizia degli uomini | Prestar fede a: credere ai propri sensi. 2 (assol.) Avere fede nella divinità. C v. rifl. Pensare di essere: credersi un grand'uomo] ...credere ai propri sensi, ritenere vero.
Se ci credi ne hai la certezza. Se ti sorgono dubbi non ne hai la certezza perché non ci credi completamente. Ma dilungandoci sull'effettiva realtà dei sensi e dell'impatto tra albero e testa...beh io credo che il dolore sia reale in quanto percepibile. Se tu riesci a convincerti che non provi dolore e poi non lo senti sul serio, mi insegnerai come si fa e poi io inizierò a dubitare della realtà di ciò che sento. Se io posso dimostrare che il dolore non è reale, ben venga. Ma finché lo percepisco con i miei sensi, esso è reale.
Non rileggo neanche.
Vado a sbattere la testa contro un albero, che è meglio.